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Cantieri
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Definire un gozzo sorrentino costruito nei cantieri Aprea Mare significa parlare di un'imbarcazione dalle caratteristiche estremamente avanzate e al tempo stesso di una capacità artigianale che non è spiegabile se non attraverso l'appartenenza di questo cantiere ad una tradizione e ad una cultura che hanno fatto della costiera sorrentina uno dei luoghi di eccellenza nella costruzione navale.
Il gozzo è un'imbarcazione le cui origini si perdono in tempi lontanissimi. La sua principale caratteristica, lo scafo a doppia punta con linee pressocchè uguali a prua e a poppa, è addirittura la stessa della barca ritrovata pochi anni fa sotto le ceneri di Ercolano.
Questo primo gozzo è rimasto sostanzialmente inalterato fino agli anni immediatamente precedenti la 2a guerra omndiale Fino ad allora è stata un'imbarcazione la cui propulsione era affidata alla vela latina e ai remi. La poppa a punta rispondeva ad una precisa funzione. Si arrivava sul luogo della pesca andando a vela. Arrivati sul posto, la barca veniva invece spinta a reminella direzione della poppa che diventava il luogo di lavoro dove si particolare conformazione garantiva inoltre maggiore stabilità a barca ferma. I gozzi erano dunque barche da lavoro. Ma la passione e la maestria di carpentieri, fabbri e mastri d'ascia è sempre riuscita a donargli quella grazia insolita che ha contribuito a farne la fortuna. armeggiava con le reti.
Questa pur essendo un'imbarcazione che si è continuamente evoluta nel corso dei secoli grazie agli accorgimenti che marinai e costruttori apportavano allo scafo, bisogna risalire agli anni trenta per assistere al primo grande salto evolutivo del gozzo sorrentino: la propulsione a motore. I primi ad essere montati furono motori terrestri presi dalle Balilla e poi dalle Jeep americane.
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